Ecuba è uno dei personaggi più conosciuti ed emblematici del
teatro classico e della mitologia, ma la scelta di questo nome non
deriva da lei direttamente, ma dal voler rappresentare il teatro e gli
interpreti attraverso una (re)citazione di Amleto, che in uno dei suoi
soliloqui, riferendosi a un attore che, appunto, la interpreta, si domanda: "Cos'è Ecuba per lui, o lui per Ecuba?"
*Il principe danese fa riferimento a colui che aveva visto nel ruolo di Ecuba (gli uomini interpretavano anche le parti femminili), riflettendo su quanta poca relazione esistesse realmente tra i due, su quanto poco potevano conoscersi (anche con tutto lo studio, la preparazione e la documentazione da parte dell'attore) e quanto invece, al tempo stesso, sembrassero una cosa sola. Si domanda cosa farebbe allora quell'attore se avesse le sue "reali" motivazioni, giacché riesce a trasformarsi e soffrire tanto per qualcosa che in fondo non esiste (o forse allora... esiste?), fino ad arrivare, Amleto, ad esclamare: "E tutto questo per niente! Per Ecuba!". Dove "tutto questo" sta a intendere l'incredibile energia di sentimenti e passione che l'attore è riuscito a trasmettergli e il "niente" non va a sminuire l'importanza del personaggio ma, anzi, ad esaltare per contrasto il lavoro di chi lo interpreta.